Privacy Policy Il cast di Amore 14 tra ricordi, amicizie e insegnamenti​ - Veronica Olivier

Il cast di Amore 14 tra
ricordi, amicizie e insegnamenti

By Veronica Olivier

Il cast di Amore 14 – ho deciso, in questo post, di condividere con voi i volti che ho impresso nella memoria. Volti che hanno arricchito il mio percorso artistico e che hanno in qualche modo impreziosito i personaggi che mi sono trovata a interpretare…

Ho sempre pensato che collezionare volti potesse arricchire in qualche modo la mia creatività. Notare i dettagli di una persona mentre, inconsapevole di essere osservata, si raccoglie i capelli, parla al telefono, gesticola, beve il caffè, mangia, legge un giornale, passeggia o tiene per mano un bambino, sono scorci che vorrei immortalare per sempre. 

I dettagli ci rendono diversi dal resto del mondo… 

Le persone sono interessanti e, per quanto si possa pensare di conoscere qualcuno, la verità è che quel qualcuno non si conosce mai abbastanza bene. 

Il cast di Amore 14 dietro le quinte

Marco Belardi: il grande Direttore d’Orchestra

Marco Belardi, il produttore della Lotus Production è una delle persone più professionali che abbia mai conosciuto. Veniva spesso sul set per assicurarsi che tutto andasse bene. La sua priorità era gestire il personale e questo comportava ascoltare i problemi di qualsiasi natura e trovare una soluzione immediata. L’ho visto occuparsi degli stati d’animo del cast in più occasioni. Il set e il cast di Amore 14 pullulava infatti di minorenni accompagnati dai genitori, e questo, di certo, non facilitava le cose. I familiari scalpitavano per “rubare” una o due pose e vedersi poi proiettati sul grande schermo. Posso definire Marco Belardi un grande direttore d’orchestra e gran lavoratore.

Federico Moccia: il regista che racconta i giovani

Federico Moccia è una di quelle persone che ha qualcosa da raccontare. La sua vita lo ha portato a condividere storie di giovani ragazzi alle prese con problemi d’amore. A un primo sguardo, Amore 14 potrebbe apparire come la storia sentimentale di una quattordicenne. In realtà, se ci si sofferma più attentamente, tutti possiamo provare empatia con la visione del mondo che si ha quando si è bambini.

Tutto era “troppo grande” per noi da poterlo affrontare da soli. I problemi erano montagne, la nostra famiglia rappresentava il nostro nido sicuro. Il mondo “fuori” poteva crollare e finché la nostra famiglia era unita, la nostra stabilità non sarebbe stata minacciata… ma se per puro caso sarebbe mancata, non ci sarebbero state parole abbastanza confortevoli per farci sentire meglio. Sono sicura che ognuno di noi sa di cosa sto parlando.

Crescere non è mai un processo facile…

Nessuno ci dice con quali “lenti” poter leggere il mondo così da facilitarci il compito. Il percorso richiede la capacità di affidarsi a sé stessi. Questa è l‘unica certezza che abbiamo e quando dico “affidarsi a sé stessi” mi riferisco a trovare le risposte di cui abbiamo bisogno proprio dentro di noi.

Federico Moccia mi ha dato filo da torcere. Con il mio caratterino, gli scontri non sono mancati ma, alla fine, siamo sempre riusciti a trovare un punto in comune sulle cose. Considero Federico un uomo di grande sensibilità. Grazie a lui mi sono trovata a fare i conti con il mio carattere irascibile. Mi sono resa conto che proiettavo su di lui la figura del padre. Il suo comportamento attivava in me dei “pattern”, degli schemi di comportamento, visti e rivisti. Allo stesso tempo non avrei mai mandato all’aria il lavoro e questa bellissima esperienza per il mio carattere peperino. Quindi mi sono dovuta dare una bella calmata.

“Credo che ogni persona ci insegni sempre qualcosa.                 Le persone ci fanno da specchio. Ciò che vediamo negli altri è il riflesso del nostro mondo interiore. Quello che ci piace o non ci piace è quello che amiamo o detestiamo in noi stessi.”

Il trailer, il colpo di fulmine di Caro e le mie preoccupazioni

Una delle prime cose che abbiamo girato è stato il trailer del film. Tutti giocavano a lanciarsi gavettoni, tranne il mio personaggio Carolina, detta Caro. Dovevo rimanere in piedi a guardare gli altri divertirsi, mentre pensavo a Massi… un ragazzo affascinante poco più grande con cui avevo avuto il fatidico colpo di fulmine.

Giuseppe Maggio e la mia prima “figuraccia” sul set…

Le scene in cui erano previsti baci mi terrorizzavano. Mi preoccupavo di quello che mia nonna e mio nonno potessero pensare. I miei nonni sono cattolici “old school” e, come vuole la tradizione, “certe cose si fanno solo in privato con il proprio fidanzato”, se non addirittura “dopo il matrimonio”. La scena del trailer prevedeva che Massi arrivasse da dietro le mie spalle e mi abbracciasse. Dopo una rotazione del collo alquanto estesa, sarebbe dovuto scoccare questo fatidico bacio. Una tragedia insomma.

Quel bacio è stato un po’ come rompere il ghiaccio…

Tutto il resto sarebbe stato più facile, mi dicevo.  Appena ci siamo avvicinati… quello che nel mio immaginario era un bacio a stampo si è trasformato in un bacio vero e proprio e, come se non fosse già abbastanza, Giuseppe Maggio (Massi) ha aggiunto a voce alta, davanti a tutta la troupe: “Mi ha dato un bacio con la lingua”Tutti ridevano e mi prendevano in giro mentre sprofondavo nella vergogna più totale. L’avrei ucciso!

Quando ho conosciuto Giuseppe, la prima cosa che ho notato è stato il suo tono di voce molto profondo e il suo italiano corretto. Di solito a quell’età si parla un italiano contaminato da inflessioni dialettali. Per Giuseppe non era così.

Tutto ciò che ho imparato dagli attori del cast

Sul set ho stretto amicizia anche con Daniele La Leggia (Filo), Cristina Marino (Stefania Borzilli), Raniero Monaco Di Lapio (mio fratello), Giorgia Novelli (mia sorella). Ho avuto l’opportunità di lavorare al fianco di attori come Riccardo Garrone (mio nonno), Pamela Villoresi (mia madre) e Pietro De Silva (mio padre).

Pamela Villoresi e Pietro De Silva: i genitori 

Mi hanno insegnato ad attenermi alle battute e leggere il sotto testo per poter meglio trasmettere il messaggio della scena.

Daniele La Leggia: Filo

É una di quelle persone che ha sempre un pensiero per te. La prima cosa che noti è il suo essere luminoso e “spirituale”. Per chi volesse capire di cosa parlo, è sufficiente visitare il suo profilo Instagram per rendersene conto. Daniele aveva, ed ha, la capacità di “sentire” e “leggere” le persone. La sua vita è un turbinio di emozioni ed esperienze e alle volte mi chiedo: “Com’è possibile che tutto questo possa essere contenuto in un corpo di poco meno di trent’anni?”.

Cristina Marino: Stefania

É sempre stata “acqua e sapone”. Semplice nel suo essere, e fresca. Una super “stylish”. Oggi ha un suo brand: Befancyfit.co. Vi consiglio di seguire la sua pagina Instagram per consigli su allenamenti e alimentazione. Ci siamo divertite molto insieme e conservo ancora il ricordo di sua mamma, una donna super ospitale e carinissima. 

Raniero Monaco Di Lapio: Giovanni, detto Rusty James

Mi ha insegnato l’importanza di vivere nel presente e godersi quello che viene senza aspettative. Uno spirito libero, solitario, e con la passione per le moto. Ricordo i suoi racconti di viaggi lunghissimi in tutta Europa con i suoi amici motociclisti. Qui il link al suo profilo Instagram per chiunque volesse seguirlo:

Tutto Amore e fiori dunque? 

Ovviamente tra i membri del Cast di Amore 14 c’erano anche antipatie. Figuriamoci, a quell’età era facile bisticciare e, nonostante stessimo girando un film, si trattava sempre di adolescenti, e io ne ero parte integrante.

La scena nel bosco e il mio "Ti amo"

Ci sono molti ricordi che tengo nel cuore. La scena che abbiamo girato a cavallo nel bosco, ad esempio, è stata una delle mie preferite. Amo gli animali e i cavalli hanno sempre occupato un posto speciale. Stella intuiva immediatamente chi aveva di fronte e non ci pensava due volte a farti capire chi era il Boss. La scena del bosco è stata magica. Le mie battute prevedevano le fatidiche parole “Ti amo” e ricordo che proprio non riuscivo a capacitarmi della risposta che Massi doveva dare a Carolina: “Idem…”. 

Fermiamoci un attimo.

Invito qualsiasi donna a rimanere amorevole dopo aver esplicitato il proprio sentimento verso il proprio uomo e aver ricevuto “Idem” come risposta. Gli avrei dato uno schiaffo buttandolo giù dalla sella e avrei concluso dicendo “Idem un corno. Torna a casa a piedi!”. Lo so, sono un po’ estremista, ma come si fa?!

Riccardo Garrone: il nonno Tommaso

Mi ricordava mio nonno. Un uomo posato, professionale e affettuoso. Mi piaceva il fatto che il suo personaggio nel film avesse la passione per la fotografia. Gli conferiva uno spessore ma anche un grande calore e umanità. Nella scena sul letto di morte, ricordo di aver pensato: “è solo un film.” 

Da Riccardo ho imparato l’importanza dell’essere paziente. Non importava quanta attesa ci fosse sul set. Non si lamentava mai. Aveva sempre una buona parola per tutti. Ricordo le sue parole di incoraggiamento quando, durante la scena in vespa, avevo paura di farlo cadere. Il motorino pesava già tanto e tenere in equilibrio il mezzo con Riccardo seduto dietro sembrava un’impresa impossibile. 

Giorgia Novelli: Alessandra

Conoscevo Giorgia da prima del set di Amore 14. Eravamo nella stessa agenzia di moda, e quando l’ho vista è stata una gioia, è stato un po’ come sentirsi a casa. Adoro questa donna che oggi è una gran mamma. Rido ancora così tanto ripensando alla scena in cui mia sorella, da brava spiona, dice ai miei che ho comprato un giornaletto porno. É stata un’impresa girare quella scena. Ho perso il conto di quante volte hanno chiamato “cut”. Non riuscivamo a smettere di ridere. Guardare Giorgia e Raniero, poi, non aiutava affatto! Quel giorno ho rischiato una bella botta in testa dalla troupe. 

 

La fine delle riprese: la scena dei girasoli e la "guerra dei gavettoni"

Gli ultimi giorni di ripresa, Marco Belardi e Federico Moccia, hanno pianificato “il gavettone dell’estate” a mia insaputa.

Una delle ultime scene che abbiamo filmato è stata la scena nel campo di girasoli dove Carolina e Massi corrono mano nella mano. Alessandra Amoroso ha usato questa scena anche nel video della sua “Senza nuvole” >

Quel campo di girasoli mi ha vista più volte con la faccia a terra che in piedi. Se vi capitasse di rivedere il film potrete notare una delle mie cadute più clamorose. A fine corsa, stremata dai girasoli e dalle risate con Giuseppe, una secchiata d’acqua gelata mi ha colta di sorpresa. Vi lascio immaginare la mia reazione… avevano appena dato il via libera alla “guerra dei gavettoni”Inutile dire che ho bevuto più acqua di quanta ne riuscissi a lanciare. Sono sempre stata un asso nel pianificare attacchi e contrattacchi ma, in questo caso, i miei tentativi sembravano vani. Tutti ricordano il volo che ho fatto provando a lanciare una secchiata d’acqua verso Federico. Al momento del lancio sono scivolata all’indietro sbattendo il sedere a terra …. Un momento epico! 

I ringraziamenti non saranno mai abbastanza, e ciò che mi porto dentro non è quantificabile.

Tutti hanno svolto un ottimo lavoro e le esperienze vissute insieme mi hanno insegnato tanto in poco tempo.

Posso dire che tutti quanti hanno contribuito a fare di me la persona che sono oggi, e per questo non smetterò mai di ringraziarli. 

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